In questi giorni sono venute a comperare il pesce numerose donne oltre gli 80 anni. A parte la loro vitalità e la loro voglia di vivere, mi hanno regalato bellissimi racconti sulla loro storia: le loro vicende personali, la guerra, il loro matrimonio. Probabilmente (sicuramente) gli anziani hanno il desiderio profondo di essere ascoltati ed è per questo che preferisco impegnare qualche minuto in più per scambiare due chiacchiere che liquidarli in un baleno senza interesse. A parte conoscere la storia dei clienti abituali, mi sono accorto però che c'è una grave mancanza di speranza in queste persone. Li accomuna infatti una vita di sacrifici e una condizione alla soglia della dignità, con pensione minima e con la consapevolezza di non poter essere più di aiuto in famiglia. Molto spesso si lamentano che il pesce è troppo caro e spesso e volentieri hanno ragione. Provo a spiegare che non mi sono inventato i prezzi a caso, o per avere un guadagno maggiore, ma che tutto dipende da quanto lo pago io il pesce al mercato la mattina, e in questo periodo di crisi per tutti, i prezzi sono aunentati anche per noi. È difficile ascoktare queste storie perchè le sento mie e perchè mi sento fortunato ed estremamente debitore verso chi, con innumerevoli sacrifici, ha permesso a me di trovarmi in un Paese che, nonostante tutto, è una meraviglia. Grazie
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